Il BLU è il colore rilassante per eccellenza. È in grado di alleviare l’ansia e distendere il sistema nervoso. In natura è il colore del cielo e del mare, elementi che favoriscono calma e tranquillità grazie alla loro vastità. È stato scelto da Olimedica come colore identificativo per l’area odontoiatrica proprio per queste sue proprietà poiché, unito alle sapienti mani dei professionisti, permettono ai pazienti di rilassarsi durante le cure.

La bocca: una parte del tutto
L’odontoiatria più essere suddivisa in diverse branche, ognuna delle quali si occupa in modo specifico di una determinata parte. In Olimedica, dopo un’accurata prima visita, si procede di comune accordo con il paziente ad impostare il trattamento necessario per favorire la salute orale della persona tenendo sempre in considerazione la globalità dell’individuo.
Di cosa ci occupiamo
La conservativa è una branca dell’odontoiatria che si occupa principalmente della cura della carie dentale. La sua finalità, come il nome stesso suggerisce, è quella di mantenere (conservare) in bocca i denti affetti da carie, fratture, ecc. eliminando dapprima il tessuto cariato e, in seguito, ripristinare le corrette forma e funzione. Grazie alle tecniche moderne, è possibile salvaguardare anche l’estetica originale degli elementi dentari con otturazioni e /o intarsi.
CHE COS’È LA CARIE DENTALE?
Il termine carie deriva dal latino “caries”, che significa “cavità vuota”. Si tratta di una malattia infettiva che colpisce i tessuti duri del dente (smalto, dentina e cemento) causando dei veri e propri “buchi”. Questi sono provocati da alcuni batteri presenti nella nostra cavità orale, la cui azione è favorita dagli alimenti ricchi di zuccheri.
Se la carie è trattata in tempo il recupero del dente è facile e veloce, qualora invece venga trascurata potrebbe esservi un coinvolgimento della polpa e, in questo caso, per recuperare il dente sarà necessaria una terapia canalare. Vi sono purtroppo alcune condizioni irrecuperabili, tali circostanze richiedono l’estrazione dell’elemento dentale per evitare dolori, ascessi ricorrenti e gravi infezioni generalizzate.
COME SI RICONOSCE UNA CARIE?
Purtroppo, quando la carie è nelle sue fasi iniziali, il paziente non avverte il benché minimo fastidio. Solo frequenti visite di controllo dal Dentista sono in grado di individuare la carie tempestivamente, quando la terapia può ancora essere semplice e veloce.
Il paziente, quando la carie raggiunge una certa profondità, può avvertire ipersensibilità al caldo e al freddo, dolore alla masticazione e in presenza di cibi acidi e/o dolci.
Se la carie viene ulteriormente trascurata può distruggere il dente fino alla polpa. La sintomatologia, di conseguenza, si aggrava con il dolore che diventa spontaneo, intenso (pulpite) e si estende ad ampie zone del volto con nevralgia del trigemino.
È importante eseguire controlli periodici proprio perché la carie potrebbe provocare fastidi al paziente solo a livelli avanzati, quando ormai saranno necessarie terapie lunghe e complesse per riabilitare il dente completamente.

È la branca dell’odontoiatria che cura le malattie della polpa dei denti (il nervo che si trova all’interno del dente) asportando il tessuto infetto o infiammato e riempiendo lo spazio residuo con materiale da otturazione (otturazione canalare).
Questa procedura prende il nome di trattamento endodontico (chiamato anche devitalizzazione o trattamento canalare) e consente di salvaguardare il dente evitando l’estrazione.
PERCHÉ SI DEVITALIZZA UN DENTE?
La causa più frequente è la carie profonda che, arrivando in prossimità della polpa, può favorire l’insorgenza della “pulpite”. Quest’ultima, nelle fasi più avanzate, provoca un dolore spontaneo, pulsante, diffuso e insopportabile che il paziente difficilmente può alleviare con gli antidolorifici. Altre possibili cause sono un trauma, grave e improvviso o lieve e ripetuto, oppure esiti di interventi sul dente. Un altro motivo per cui si rende necessaria la devitalizzazione è la preparazione del moncone protesico qualora il dente venga ricoperto da una protesi.

La chirurgia odontostomatologica, comunemente chiamata chirurgia orale, è una branca che si occupa di problematiche odontoiatriche per le quali è necessario un approccio chirurgico.
DI COSA SI OCCUPA LA CHIRURGIA ORALE?
I principali campi di applicazione della chirurgia orale sono:
- Estrazione di denti inclusi e semi inclusi, tra cui i denti del giudizio
- Apicectomie, ovvero la rimozione chirurgica dell’apice radicolare (area terminale della radice) di un dente che si rende necessaria in caso di granulomi e altre infezioni
- Rialzo del seno mascellare, un intervento che spesso rappresenta la fase preliminare per l’inserimento di impianti e rimozione di cisti o tumori del cavo orale
- Implantologia
- Chirurgia parodontale
Un importante aiuto tecnologico di cui si avvale la chirurgia orale è costituito dal laser, che permette una chirurgia minimamente invasiva.

È la branca dell’odontoiatria che si occupa di sostituire o reinserire dei denti compromessi o mancanti con radici, chiamate perni, in titanio. Grazie alla biocompatibilità di questo materiale l’impianto dentale si integra alla perfezione con l’osso.
Al giorno d’oggi la percentuale di successo a lungo termine è estremamente elevata (circa il 95% a 5 anni), risulta però di estrema importanza seguire un adeguato programma di controlli periodici e sedute di igiene orale.
ESISTE UN SOLO TIPO DI INTERVENTO DI IMPLANTOLOGIA?
Esistono diversi tipi di intervento che si possono eseguire a seconda della quantità e qualità di osso presente. Nell’implantologia tradizionale, a seguito di una estrazione dentaria, l’impianto può essere inserito solo dopo una completa guarigione dell’osso, processo che richiede da tre a sei mesi. L’implantologia post- estrattiva permette, invece, di inserire l’impianto nel sito subito dopo l’estrazione del dente, sfruttandone così lo spazio lasciato libero (meno traumatica). Infine, l’implantologia a carico immediato consente, quando ve ne sono le condizioni, di posizionare sull’impianto appena inserito la protesi provvisoria.
QUANTO TEMPO È NECESSARIO PER AVERE LA PROTESI DEFINITIVA?
Per avere la protesi definitiva è necessario aspettare un tempo variabile da tre a sei mesi dall’inserimento dell’impianto, così da permetterne l’integrazione con l’osso. Nel mascellare superiore, dove l’osso è fisiologicamente meno compatto, è richiesto un tempo maggiore rispetto alla mandibola.

La protesi dentaria è un manufatto realizzato da un Odontotecnico abilitato, sotto la guida di un Medico Odontoiatra, per sostituire la dentatura originaria persa o compromessa, ripristinando così le corrette funzioni orali.
QUALI SONO I TIPI DI PROTESI?
Esistono diverse tipologie di protesi, generalmente si dividono in protesi dentali fisse e in protesi dentali mobili (o rimovibili). A prescindere dalla tipologia devono soddisfare tre caratteristiche ben precise, ovvero essere funzionali (riabilitare le corrette funzioni fonatorie e masticatorie), resistenti nel tempo e simili alla dentatura naturale del paziente per ridare bellezza al volto e al sorriso.
La protesi rimovibile, comunemente chiamata dentiera, può essere totale nei casi di edentulia di una o entrambe le arcate dentarie o parziale quando viene utilizzata per sostituire uno o più denti.
La protesi fissa, formata da corone e ponti, sostituisce gli elementi dentali in modo stabile e definitivo, di conseguenza non può essere rimossa senza l’intervento dell’odontoiatra. Se ne possono distinguere due tipi diversi, ovvero protesi su impianti (avvitata o cementata a seconda dei casi) e protesi su denti naturali opportunamente preparati.

“Ogni sorriso ti rende ogni giorno più giovane” recita un proverbio cinese, per questo motivo non bisogna avere timore di sorridere. Un sorriso accattivante presenta denti ben allineati, bianchi e di forma armonica. Se queste condizioni vengono meno, è possibile ricorrere all’odontoiatria estetica per tornare a sorridere senza disagio.
Per ottenere un risultato eccellente è necessaria la collaborazione di un team di professionisti: l’igienista dentale per un programma di sbiancamento personalizzato, l’ortodontista qualora fosse necessario migliorare l’allineamento dentale, l’odontoiatra per correggere, con faccette estetiche, eventuali disarmonie per forma e/o colore dei denti nei settori anteriori. Infine, è possibile completare l’estetica del sorriso “incorniciandolo” con labbra più voluminose e piene utilizzando filler riempitivi e donare un aspetto più giovane.
QUALE TIPO DI SBIANCAMENTO HA LA MIGLIOR EFFICACIA?
Lo sbiancamento domiciliare con mascherine personalizzate consente al paziente, seguendo le indicazioni del proprio dentista, di mettere in pratica comodamente a casa sua la terapia sbiancante con risultati estremamente soddisfacenti.
IN COSA CONSISTE LA METODICA DELLE FACCETTE DENTALI?
É una tipologia di trattamento estremamente conservativa che permette di salvaguardare la maggior quantità possibile di tessuto dentale originario. Dopo essere state preparate in laboratorio le faccette in disilicato vengono applicate, attraverso una tecnica adesiva, sulla superficie del dente.
LE FACCETTE VANNO BENE ANCHE NEL PAZIENTE BRUXISTA?
Nel soggetto bruxista è necessario accompagnare il rifacimento delle faccette dei settori anteriori con un bite per evitare che queste si rompano o si usurino.

Lavarsi i denti quotidianamente è un atto necessario e indispensabile non solo a mantenere in salute la nostra bocca, ma anche per prevenire numerose malattie: prima fra tutte la parodontopatia (un tempo chiamata piorrea).
La pulizia quotidiana non è sufficiente ad eliminare completamente i batteri presenti nella placca, che si depositano sui denti in seguito all’assunzione di cibo. È infatti necessario sottoporsi periodicamente a delle sedute di igiene orale professionale chiamate detartrasi o ablazioni del tartaro (ABT). L’igienista dentale rimuove placca e tartaro sia sopra che sotto gengivale con appositi strumenti ad ultrasuoni e manuali, completando con la lucidatura delle superfici dentali. Inoltre, con una visita approfondita, può fare una valutazione dello stato di salute delle gengive e, insieme con l’odontoiatra, stabilire un eventuale piano di cure.
È DOLOROSA LA SEDUTA DI IGIENE ORALE?
Per i pazienti odontofobici è possibile sottoporsi alla seduta di igiene in assoluta tranquillità utilizzando la sedazione cosciente che, grazie al protossido d’azoto, ha un’azione desensibilizzante sulle mucose.

La parodontologia è la branca dell’odontoiatria che si occupa di prevenire, diagnosticare e curare la malattia parodontale. Questa colpisce i tessuti di supporto dei denti e si manifesta inizialmente con una infiammazione delle gengive (gengivite) caratterizzata da gonfiore, arrossamento e sanguinamento. Se non adeguatamente curata può portare, nei casi più gravi, ad una riduzione di osso con conseguente mobilità e rischio di perdita degli elementi dentali.
LA PARODONTOPATIA È UNA PATOLOGIA SOLO ODONTOIATRICA?
La malattia parodontale è una patologia cronica degenerativa multifattoriale che deve avere un inquadramento diagnostico pluridisciplinare e che deve essere costantemente monitorata nel tempo.
Diabete, patologie autoimmuni e cardiopatie sono alcune delle malattie in stretta connessione con questa problematica.
COME SI CURA LA PARODONTOPATIA?
Inizialmente il paziente deve essere sottoposto ad un’accurata visita che prevede il sondaggio di tutti i siti parodontali (charting) per valutare l’entità della malattia e, di conseguenza, impostare un piano di trattamento personalizzato. Questo prevede sedute di igiene orale, levigature delle radici, terapia laser e, se necessari, interventi di chirurgia parodontale specifici.

L’odontoiatria pediatrica, detta anche pedodonzia, si occupa della prevenzione e della terapia delle patologie del cavo orale nei bambini e negli adolescenti. È fondamentale che queste condizioni non fisiologiche vengano individuate precocemente, così da inserire il bambino in un programma multidisciplinare ben strutturato che gli permetta di raggiungere e mantenere la salute orale. È quindi importante la stretta collaborazione tra pediatra, odontoiatra, ortodontista e igienista.
COSA FA IL PEDODONZISTA?
- Istruzioni di igiene orale e di corretta alimentazione personalizzate, sigillature dei solchi e fluoroprofilassi in collaborazione con l’igienista dentale
- Terapia conservativa dei denti da latte cariati
- Piccola chirurgia: estrazioni di elementi cariosi, sovrannumerari o con lesioni di origine traumatica non recuperabili e frenulectomie
- Trattamento in urgenza di traumi dentali
- Diagnosi precoce e terapia delle abitudini viziate (respirazione orale, succhiamento protratto, deglutizione infantile)
A CHE ETÀ È CONSIGLIATA LA PRIMA VISITA ODONTOIATRICA?
Per intercettare patologie e disfunzioni del cavo orale si consiglia la prima visita tra i 18 e i 24 mesi di età.

L’ortodonzia è la branca dell’odontoiatria che si occupa di individuare e correggere i difetti di allineamento e di occlusione dentale.
È importante che le malocclusioni vengano intercettate nell’età evolutiva, così da essere tempestivamente trattate con adeguata terapia funzionale.
Per ristabilire l’allineamento dentale è necessario ricorrere all’ortodonzia fissa. Questa tecnica, utilizzata per lungo tempo, oggi è stata ampiamente sostituita dal trattamento ortodontico con mascherine invisibili (allineatori) biofunzionali che rispettano il sistema cranio-sacrale.
COME FUNZIONA LA TERAPIA CON ALLINEATORI INVISIBILI?
La terapia con allineatori è del tutto personalizzata e prevede come primo step la rilevazione delle impronte. Successivamente, attraverso un software per l’elaborazione delle immagini, è possibile studiare il singolo caso e programmare, in base agli spostamenti che devono essere fatti per raggiungere il corretto allineamento dentale, il numero di mascherine necessarie e la durata della cura.
In base alla complessità del trattamento, si va da un minimo di 5/6 mascherine fino a oltre 20. Ognuna di queste viene utilizzata per 10/15 giorni prima di essere sostituita dalla successiva fino al completamento della terapia. Alla fine del trattamento si posizionano 2 mascherine di contenzione, da tenere solo di notte, per mantenere il risultato raggiunto.

L’ortodonzia posturale è una terapia odontoiatrica funzionale globale che non si limita a raddrizzare i denti, ma mira a correggere una alterata chiusura della bocca (malocclusione) attraverso l’utilizzo di un dispositivo morbido chiamato equilibratore che riarmonizza importanti funzioni responsabili della stessa malocclusione (Equilibriodonzia).
QUALI SONO LE CAUSE PIÙ COMUNI DI MALOCCLUSIONE?
Alterate funzioni quali respirazione orale, deglutizione infantile, suzione del pollice o del ciuccio e allattamento materno prolungato, onicofagia, digrignamento notturno e russamento possono favorire l’insorgenza di uno squilibrio della muscolatura masticatoria provocando una malocclusione.
COME LA MALOCCLUSIONE INFLUENZA LA POSTURA?
Lo stretto rapporto anatomico tra mandibola, cranio e colonna porta la malocclusione, col passare del tempo, ad influenzare i muscoli della colonna vertebrale determinando la comparsa di disturbi della postura.
PERCHÉ È IMPORTANTE L’OSTEOPATA NEL PERCORSO DI CURE?
In questo percorso di cure l’approccio osteopatico può facilitare l’adattamento del corpo ai cambiamenti favoriti dall’equilibratore, promuovendo il riequilibrio cranico e accelerando il processo di cura del paziente. In questo modo l’osteopata risulta essere un valido alleato dell’ortodonzista.

È la branca dell’odontoiatria che si occupa della diagnosi e della cura di un vasto gruppo di problematiche che interessano il complesso cranio-cervico-mandibolare.
DI COSA SI OCCUPA LA GNATOLOGIA?
- difficoltà di apertura e chiusura della bocca ed eventuali rumori articolari
- blocco della mandibola
- deviazioni della mandibola e dolori alla mascella
- bruxismo
- morso profondo o morso aperto
- dolori al viso ed al collo
- dolori facciali o nucali
- mal di testa da occlusione e quindi non diversamente spiegabili
- vertigini o senso di instabilità
- mal di schiena, dolori alle gambe o alle spalle
- acufeni
- problemi posturali
COME L’OCCLUSIONE PUÒ INFLUENZARE LA POSTURA?
Bocca e sistema posturale sono in stretta connessione da un punto di vista anatomico e neurologico. Per questo motivo un problema che interessa il cavo orale (denti, ATM, lingua e muscoli masticatori) può estendersi anche alla colonna favorendo l’insorgenza di condizioni dolorose e anomalie posturali.
IL BITE PUÒ ESSERE D’AIUTO?
Interporre un dispositivo tra le due arcate (bite) con funzione di tutore, specialmente durante il sonno, può mettere l’ATM in una condizione di riposo e contribuire così a ridurre la componente dolorosa.

La sedazione cosciente con Protossido d’Azoto è una tecnica anestesiologica in cui il paziente, durante la seduta odontoiatrica, respira una miscela di gas attraverso una mascherina. L’effetto tranquillizzante è quasi immediato (circa 3 minuti) e svanisce altrettanto rapidamente.
QUALI SONO I VANTAGGI?
Il paziente rimane vigile e collaborativo, ma rilassato, durante tutto il trattamento odontoiatrico in quanto la sedazione cosciente toglie ansia, paura, inquietudine e nervosismo. Inoltre innalza la soglia del dolore, desensibilizza le mucose, elimina il riflesso del vomito e potenzia l’effetto dell’anestetico.
CHI PUÒ USARLA?
Chiunque abbia paura di sottoporsi a cure odontoiatriche: il paziente odontofobico adulto, anziano, bambino (dai 4 anni in su) e portatore di handicap.
CI SONO DELLE CONTROINDICAZIONI?
L’unica controindicazione assoluta è rappresentata dall’assunzione di alcuni farmaci, condizione che viene indagata dal medico odontoiatra prima di eseguire la terapia. La concomitanza di patologie respiratorie (raffreddore, otite) può essere una temporanea controindicazione.

È il più moderno sistema digitale di acquisizione di immagini radiologiche che possono essere visualizzate, elaborate e archiviate sul monitor del pc.
QUALI VANTAGGI?
La radiologia digitale espone il paziente ad una dose notevolmente minore di radiazioni con conseguenti benefici per la sua salute e quella degli operatori. Inoltre, permette di ottenere immagini ad altissima risoluzione per una diagnosi più accurata.
QUALI SONO?
OPT 2D (ortopantomografia), che permette di visualizzare l’immagine delle arcate dentali comprese le ossa del mascellare.
TAC 3D cone-beam, che viene utilizzata in chirurgia e implantologia per una valutazione preoperatoria così da stabilire il più corretto e appropriato piano di cure.
TLL (teleradiografia latero laterale), che serve per valutare i rapporti tra ossa del cranio e strutture dentarie. Viene utilizzata soprattutto in ortodonzia.
Radiologia Endorale, che permette di ottenere un’indagine molto dettagliata del singolo elemento dentale.

Un importante dispositivo tecnologico di cui si avvale l’odontoiatria è costituito dal laser, che permette un trattamento più confortevole, rapido e minimamente invasivo rispetto alle tradizionali terapie dentali.
QUALI SONO I VANTAGGI?
- Sedute più brevi e rilassanti
- Possibilità di effettuare incisioni di piccole dimensioni
- Possibilità di trattare aree molto piccole di tessuto
- Minimo traumatismo dei tessuti trattati
- Eliminazione o riduzione dell’uso dell’anestetico iniettabile
- Assenza di sanguinamento per effetto emostatico, coagulante e cicatrizzante
- Decontaminazione del sito chirurgico durante il trattamento
- Eliminazione dell’ipersensibilità dentale e della sensazione caldo/freddo
